DONNA IN COSTUME DI GALA E NUZIALE ITTIRI
Di solito nelle famiglie ittiresi dedite all’agricoltura, all’allevamento ovi- no o al piccolo artigianato, si faceva cucire, già quando le donne erano adolescenti, un abito festivo, bestire ruju, utilizzato per le nozze e senza sensibili variazioni anche nelle solennità. La gonna, che dà il nome all’intera foggia, è di fine scarlatto, fittamente pieghettata, ad eccezione del pannello anteriore, staccabile, e generalmente ha una balza formata da velluto di seta scuro (terziopelo), operato o li- scio, inquadrato da galloni dorati, oppure di seta bianca riccamente ricamata a fiorami multicolori. Il grembiale, pannellu ’e tullu, del bestire ruju è normalmente di tulle bianco ricamato a fiorami o con pampini e grappoli d’uva, bianco su bianco. Il bustino rigido, imbustu, associato ad una sciarpetta copri-seno per lo più di tulle, pizzo o seta chiara, al 1925 circa è quasi sempre ricoperto di raso bianco, ricamato a rose e foglie con fili di seta multicolori. Il bolero, su coritu, è solitamente di velluto di seta liscio nei toni del rosso oppure viola ed è anch’esso decorato con i caratteristici cordones di seta ritorti. Il capo presenta vistose asole in corrispondenza degli avambracci, un ricamo floreale sul gomito ed è ulteriormente impreziosito da lustrini, lustrinos, di metallo argentato. In versioni più lussuose e meno diffuse, alcuni coritos risultano estesamente ricamati a fiorami, a sostituire i cordones. Il copricapo del costume di gala è formato da una cuffia a sacco, iscofia, sino al 1930 in broccato e in seguito quasi sempre in raso bianco ricamato, sulla quale si stende a drappo un velo di tulle bianco, tullu o velu, abbinato al grembiale.
Su estire ruju non viene mai indossato senza un ricco corredo di gioielli, fissato rigidamente dalla tradizione. Venti grossi bottoni, sa butonera, a forma di melagrana in filigrana d’argento, decorano il giubbetto agli avambracci, dieci per parte. La restante dotazione di gioie, completamente in oro, è costituita da un medaglione in lamina, medaglione o brojolo, fissato ad un girocollo o ad un vellutino nero; bottoni gemelli, butones de petorra, che chiudono la camicia allo scollo; una catena “saliscendi” con passante scorrevole, cadena a jobos o a musciu, che viene intrecciata a forma di M mediante due spille, fremmaglios. Una o due pesanti collane di corallo rosso, spesso sfaccettato collanas de coraddu piccadu, infine, conferiscono un vivace tono di colore all’insieme degli ori, assieme alle gocce degli orecchi- ni, araccadas, anch’esse in corallo ed oro.
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